Vai al contenuto

Licenziamento per detenzione di stupefacenti

La detenzione, in ambito extralavorativo, di un significativo quantitativo di sostanze stupefacenti a fine di spaccio è idonea ad integrare la giusta causa di licenziamento, poichè il lavoratore è tenuto non solo a rendere la prestazione lavorativa richiesta, ma anche a tenere un comportamento extralavorativo che sia tale da ledere nè gli interessi morali e patrimoniali del datore di lavoro, nè la fiducia che, in diversa misura e in diversa forma, lega le parti del rapporto di lavoro.
E’ in questi termini che si è espressa la Suprema corte di Cassazione in tema di licenziamento per detenzione di stupefacenti con la sentenza n. 8132 del marzo 2017.
Il caso riguardava un lavoratore che è stato trovato con mezzo chilo di hashish, nonostante il lavoratore avesse patteggiato una pena.
La pronuncia della Suprema corte si aggiunge a quelle che ritengono che il concetto di licenziamento per giusta causa si estende anche a condotte extralavorative che, seppur formalmente estranee alla prestazione oggetto di contratto, possono essere tali da ledere irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra le parti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *