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Licenziamento del dirigente per riorganizzazione aziendale

È legittimo il licenziamento del dirigente per la riorganizzazione aziendale.

Il caso in questione (sentenza Cass. n. 18177/17) riguardava un dirigente di un istituto bancario che veniva licenziato nell’ambito di una riorganizzazione aziendale per soppressione della relativa postazione lavorativa, anche al fine di ridurre il costo di lavoro. Il giudice di primo grado rigettava il ricorso del lavoratore volta ad accertare l’illegittimità sotto diversi profili delle recesso datoriale. La corte di appello in accoglimento dell’impugnazione delle dirigente licenziato Riorganizzazione aziendale riteneva ingiustificato il licenziamento condannando la società al pagamento dell’indennità supplementare in misura di 10 mensilità.

In particolare la corte di appello riteneva che non era stata prospettata dall’azienda una riduzione dell’attività e la decisione di sopprimere il ruolo del dirigente licenziato per il organizzazione aziendale rispondeva scelte di politiche aziendali, che però non erano state indicate nella lettera di licenziamento. La suprema corte di cassazione tuttavia è intervenuta ed ha accolto il ricorso della società ribadendo un consolidato principio di diritto secondo cui il licenziamento del dirigente per riorganizzazione aziendale non richiede necessariamente un giustificato motivo oggettivo ed è consentito in tutti casi in cui sia stato adottato in funzione di una ristrutturazione aziendale dettata da scelte imprenditoriali, non sindacabili nel merito, purché non arbitrarie non pretestuose e non persecutorie ai fini della giustificazione del licenziamento del dirigente per la organizzazione aziendale: è sufficiente la dimostrazione da parte del datore di lavoro dell’avvenuta riorganizzazione aziendale e del fatto che essa fosse tale da coinvolgere la posizione del dirigente licenziato.

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