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Lavoro Nero: cosa fare?

Il lavoro nero, detto anche lavoro irregolare, è l’attività svolta dal dipendente senza che lo stesso abbia firmato un regolare contratto di lavoro e, dunque, senza che il suo datore abbia comunicato l’assunzione al Centro per l’impiego, all’INPS e all’INAIL.
Nell’ipotesi di lavoro nero, non è soltanto lo Stato a subire un danno, il quale è determinato dal mancato recupero delle tasse, bensì anche il lavoratore irregolare, in quanto non gli saranno versati dal datore di lavoro i contributi INPS ai fini pensionistici.

Ma, quindi, lavoro nero: cosa fare?

Dal momento che il lavoro nero costituisce una violazione della legge e, nello stesso tempo, una lesione dei diritti fondamentali della persona, la quale subisce un danno alla sua dignità e personalità, è importante conoscere tutti gli strumenti ai quali il lavoratore irregolare può ricorrere per tutelarsi.

Di seguito, verrà spiegato cosa fare per denunciare il lavoro nero.

Al lavoratore irregolare sono prospettate alcune possibilità: rivolgersi ad un Avvocato del Lavoro; o richiedere l’intervento dell’Ispettorato del lavoro.
Il lavoratore può sicuramente anzitutto chiedere assistenza ad un avvocato del lavoro, perché intervenga a sua difesa e gli consenta di ottenere il pagamento di quanto dovuto. Verrà così avviata una vertenza legale nel corso della quale si tenterà una conciliazione tra le parti.
Il lavoratore in nero, inoltre, può presentare denuncia all’Ispettorato del lavoro presso la Direzione Provinciale del Lavoro di pertinenza. La denuncia deve contenere delle specifiche informazioni, ossia la data di inizio del lavoro, gli orari di lavoro, la retribuzione percepita ed anche l’indirizzo della ditta. Inoltre, è importante fornire delle prove documentali che attestino il lavoro svolto ed eventuali prove testimoniali a sostegno della denuncia.
Inoltre, oltre alle due possibilità appena descritte, per denunciare il lavoro nero ci si può rivolgere alla Guardia di Finanza, dove verrà sporta denuncia, la quale potrà essere effettuata in forma anonima.

Le principali conseguenze per i datori che assumono senza stipulare per il lavoratore un regolare contratto sono di due tipi:
• amministrative: cioè il datore può incorrere in sanzioni pecuniarie;
• civili: trattasi del versamento al lavoratore di tutte le differenze contributive, retributive, straordinari e TFR non pagati.
L’importo della sanzione per il datore varia a seconda dei giorni d’impiego del lavoratore irregolare:
• da 1.500 a 9.000 euro: per ogni dipendente in nero entro i 30 giorni d’impiego effettivo;
• da 3.000 a 18.000 euro: per ogni lavoratore irregolare con impiego effettivo compreso fra i 31 e i 60 giorni;
• da 6.000 a 36.000 euro: per ogni lavoratore in nero con impiego effettivo superiore ai 60 giorni.

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